ISO 22000
La filiera agroalimentare ha da sempre posto attenzione alla sicurezza alimentare dei propri prodotti, sia per le sempre più crescenti pressioni dal punto di vista legislativo, sia per le legittime garanzie di sicurezza alimentare richieste dai consumatori.
Lo standard ISO 22000 è una norma internazionale nata nel 2005 che vede una sua revisione il 19 giugno 2018 introducendo i concetti relativi alla struttura ad alto livello ISO (HLS), comune a tutti gli standard per i sistemi di gestione. La transizione alla nuova versione dovrà essere eseguita entro il 29 giugno 2021.
Lo standard ISO 22000 è applicabile a diversi attori direttamente e indirettamente coinvolti nella filiera agroalimentare:
- A Produzione primaria animale
- B Produzione primaria vegetale
- C Prodotti trasformati di origine animale e/o vegetale
- D Produzione di mangimi e alimenti per animali da compagnia
- E Catering
- F Distribuzione
- G Trasporto e Stoccaggio
- H Servizi
- I Produzione di materiale da imballo e imballaggi per l'industria alimentare
- J Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici per l'industria alimentare
- K Produzione di prodotti chimici e biologici per l'industria alimentare e zootecnica
La ISO 22000:2018 stabilisce quali sono i requisiti di un sistema di gestione della sicurezza alimentare, in particolare quest’ultima revisione prevede:
- la struttura ad alto livello ISO (HLS), comune a tutti gli standard per i sistemi di gestione. Questa riorganizzazione della norma permette quindi di facilitare l’integrazione della nuova ISO 22000 con gli altri standard di gestione quali ISO 9001 (Sistema di Gestione per la Qualità), ISO 14001 (Sistema di Gestione Ambientale) e ISO 45001 (Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro)
- l’approccio risk-based, dove l’attenzione al concetto di rischio è alla base di un’impresa alimentare. L’obiettivo di questa norma è quello di distinguere tra il rischio a livello operativo (attraverso l’approccio di Hazard Analysis Critical Control Point, HACCP) e il rischio a livello strategico del sistema di gestione, che si configura come rischio aziendale
- due differenti cicli Plan-Do-Check-Act (PDCA) ben distinti e differenti ma interconnessi. Il primo si applica al sistema di gestione nel suo insieme, mentre il secondo affronta le operazioni descritte nella Clausola 8, coprendo anche i principi dell’HACCP definiti dal Codex
- la comunicazione interattiva fondamentale per gestione dei rischi, che definisce un flusso di informazioni strutturate sia verso l’interno sia verso l’esterno dell’azienda
- una maggiore chiarezza nella definizione di punti critici di controllo (CCP), programmi dei prerequisiti operativi (oPRP) e i programmi di prerequisiti (PRP).
I Vantaggi
L’adozione di un sistema di gestione della sicurezza alimentare permette alle aziende di:
- realizzare e rendere operativo un sistema di gestione della sicurezza agroalimentare comunicabile agli stakeholder;
- comprendere e identificare i rischi potenziali delle aziende;
- realizzare strumenti per misurare, monitorare e ottimizzare efficacemente tutte le performance relative alla sicurezza agroalimentare;
- dimostrare il rispetto dei vincoli imposti dalla legislazione e dei requisiti dello standard.
Iter di certificazione
Le fasi principali dell'iter di certificazione comprendono:
- definizione dello scopo di certificazione
- verifica preliminare (su richiesta): ha come obiettivo la valutazione preliminare della conformità dell’organizzazione rispetto ai requisiti dello standard
- verifica di certificazione (Certification Audit): ha come obiettivo della valutazione della conformità dell’organizzazione rispetto ai requisiti dello standard e, in caso di superamento positivo, l’emissione del certificato
- due visite di sorveglianza nell’arco di un ciclo triennale di certificazione, con cadenza annuale, che hanno lo scopo di verificare sia la conformità allo standard, sia il miglioramento continuo.
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